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VOGLIA DI DIMENTICARE
Non so se un giorno,
fosse esso anche lontano,
mi verrà infine consentito
di varcare la soglia dell'oblio,
visto che intendo farvi
annegare certi miei ricordi
terribili e indelebili;
farei difatti volentieri a meno
di ospitarli nella mia memoria,
da dove essi alcune volte
mi saltano alla mente,
assoggettando la mia vita
a un intricato subbuglio
orribile e caotico.
Si tratta naturalmente
di passate mie esperienze
che mai e poi mai
vorrei più rammentare,
essendosi esse rivelate
di una drammaticità inaudita,
per cui a quel tempo
finirono per sobbarcarmi
a sopportazioni di ogni tipo
e di una tale durezza
che oggi non è possibile
reperire gli aggettivi
che possano descriverle
in modo appropriato;
ma anche la delusione
e tantissime contrarietà
allora non cessavano
d'investire la mia esistenza
che stava già penando
per altri gravi motivi.
Perciò vorrei davvero
che mi porgesse il destino
la sua mano compassionevole
e altresì mi concedesse
il suo validissimo aiuto,
facendo in me di tutte loro
immediata tabula rasa,
poiché solo in questo modo
non verrei più bombardato
dal loro assurdo contenuto
tragico e truculento;
il quale, sebbene si presenti
in veste di ricordo,
mi fa ancora traballare
quella calma che un dì
era imperturbabile e pacata
e di cui sempre sono andato
particolarmente fiero.
Penso, a ogni modo,
che ciò per me sia impossibile,
per cui mio malgrado
sono costretto a tenermi a vita
lo sgradito ricordo
delle perigliose mie vicende,
vissute con un cuore
in preda all'angoscia
e con uno spirito avvilito
che si sentiva impazzire,
siccome la grande amarezza
che mi proveniva da loro
intimamente mi causava
un dispiacere così enorme
che, senza volere esagerare,
veniva quasi a soffocarmi
il respiro nella gola,
ma soprattutto mi privava
della facoltà di pensare.
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