di Luigi Orabona

 

 

COSÌ...

Così mia madre,
prendendomi per mano,
m'insegnò a dare i primi passi
tra le asperità della vita;
ma anche badava,
sempre attenta e premurosa,
a garantirmi una crescita
che non poteva essere migliore.

Così mio padre,
anch'egli facendo la sua parte,
si preoccupò d'infondermi,
con i suoi ammaestramenti,
quanto di meglio e di prezioso
aveva in sé accumulato,
consigliandomi continuamente
di farne gran tesoro.

Così i miei nonni,
aiutando i miei genitori,
s'impegnarono anch'essi
nell'assicurarmi uno sviluppo
che risultasse salutare
al mio corpo e al mio spirito,
né mai li scorsi stanchi
di prestarmi le loro cure.

Così pure la scuola,
come fucina dell'istruzione,
alla quale fui affidato
perché di me facesse un erudito,
mi si dedicò, fino a quando
non mi ritenne preparato
a destreggiarmi con successo
nel vasto campo del sapere.

Così infine la società,
in quanto maestra di vita,
a cui venni affidato
perché di me facesse un uomo,
senza farsi scrupolo alcuno
e sottoponendomi a varie peripezie,
mi rese esperto a cavarmela
lungo i sentieri dell'esistenza.