di Luigi Orabona

 

 

SOGNAVO

Sognavo uomini molto diversi,
dalla tempra adamantina,
che fossero possessori di spirito
intento a nobili imprese
e invasi dal fervore
di mettere in atto senza meno
nella società in cui operavano
il loro profondo senso civico,
ma soprattutto assetati
di libertà e di giustizia.

Invece oggi mi ritrovo
a vivere accanto ad individui,
che si dimostrano dei burattini
manovrati ad arte da colui
che muove i fili del teatrino;
rappresentano essi degli esseri
del tutto privi di scrupoli,
capaci di gestire unicamente
sia traffici abominevoli
che organizzazioni criminali.

Sognavo una società
formata da autentici cittadini,
che fossero in particolar modo
zelanti e rispettosi
della legge e della morale;
ma anche avessero come fini
la civiltà e il progresso,
che avrebbero poi difeso
con le unghie e con i denti
contro tutti i retrogradi.

Scorgo infine intorno a me
solo falsità e menzogne
che vengono barattate
con imbrogli e ricatti,
intanto che nella bolgia
del cosiddetto benessere
si vanno agitando di continuo
le scelleratezze peggiori,
come pure va affogando
la cosiddetta umana dignità!