di Luigi Orabona

 

 

SENTIRSI TRISTE

L'animo umano alcune volte,
ma forse pure quello animale,
si ritrova a dovere affrontare
la preponderanza di un'ambascia;
essa viene quasi ad opprimerlo
e a stringerlo in una morsa,
che può soltanto provocargli
malinconia e tanta tristezza.

Anche al mio accade lo stesso,
non potendo esserne escluso,
per cui, quando ciò si verifica,
ne risente l'intera mia persona;
precipita allora essa all'istante
in una sorta di greve angoscia,
che non mi molla per delle ore
ed avvelena la mia esistenza.

Così mi sento alla fine vacillare
in un vuoto senza significato
e sono costretto a dibattermi
tra incongruenze ed assurdità,
le quali rendono problematico
il quadro della mia situazione,
che si presenta già sintomatico
di un'allarmante gravità.

In tali momenti tristi e difficili,
viene il mio spirito a subirne
i peggiori effetti destabilizzanti,
che non cessano di tormentarlo
per l'intera durata della crisi;
anzi, lo impegnano drasticamente
in progetti intenti ad elaborare
cumuli di ansia e di sofferenza.