di Luigi Orabona

 

 

TRISTE SAREBBE LA VITA...

Triste sarebbe la vita,
se in noi venissero a mancare
i bei sogni e le speranze
e se le idealità più eccelse
finissero per sparire,
nella nostra realtà quotidiana,
come progetti primari
dell'intera umana esistenza.

Triste sarebbe la vita,
se ci sentissimo morire
come esseri pugnaci ed attivi
e smettessimo di costruire
da lavoratori indefessi
il nostro sognato avvenire,
proteso con slancio e fiducia
verso perfetti modelli di giustizia.

Triste sarebbe la vita,
se la morte della democrazia
venisse in noi a troncare
ogni anelito di libertà
e il baratro vi sostituisse
dell'anarchia più assoluta,
che mai potrebbe conciliarsi
con le esigenze della coscienza.

Triste sarebbe la vita,
se turbinassero intorno a noi
scelleratezze e incongruenze,
nonché tumultuassero inferocite
spregiudicatezze e falsità;
senza per niente smentirsi,
sfocerebbero esse alla fine
nel più demenziale delirio.

Triste sarebbe la vita,
se infine si facesse strada in noi
l'inaccettabile convinzione
che tutto il nostro operato
non ha avuto scopo alcuno,
essendosi fondato su principi
che potevano soltanto esprimere
mere ed assurde banalità.