di Luigi Orabona

 

 

L'OPERA EDUCATIVA

Può l'opera educativa
ottenere dall'insegnamento
i suoi frutti migliori,
solo se viene a fondarsi
su un rapporto affiatato,
ma soprattutto sincero,
tra l'abile educatore
e l'allievo a lui affidato.

Un rapporto del genere
si riesce a ottenere,
solo quando il docente
ha dei propri alunni
una conoscenza affettiva,
poiché in questo caso
è in grado di aiutarli
nella loro crescita
psichica e spirituale.

Ma perché l'insegnante
consegua tale conoscenza,
non deve ovviamente
compiere alcuno sforzo,
siccome a lui basta
ritornare solo ad essere,
nella sua interiorità,
il bambino di un tempo.

Già al primo contatto
con i suoi teneri allievi,
aiutato dal ricordo
della sua infanzia,
deve egli innanzitutto
cercare di svuotarsi
di quanto adesso lo rende
palesemente adulto,
fino a sentirsi davvero
fanciullo lui stesso.

Dopo che l'educatore
si è finalmente reso conto
dei problemi che presenta
ogni piccola individualità
che gli è stata affidata,
viene la sua opera
interamente a basarsi
sull'amore sentito,
sulla mutua comprensione
e sulla schietta amicizia,
ma principalmente
sul rispetto della persona,
ripromettendosi così
di aiutarla a risolverli
con cura e con tatto.

Solo a queste condizioni,
viene l'alunno a ravvisare
nell'amato docente
la persona che più di altri
è degna di fiducia e stima,
accettando ciecamente
qualunque sua parola
come vangelo sacrosanto,
nonché considerando
qualsiasi sua richiesta
come legge necessaria
e utile per il suo bene.

Giunto a questo punto,
non ha più l'educatore
alcuna sorta di difficoltà
a condurre i suoi alunni
verso ogni traguardo,
riuscendo così a guidarli
molto egregiamente
verso la saggia conoscenza
e una sana formazione.

Egli, a ogni modo,
riguardo alle discipline,
non deve badare
a dotare ciascuno di loro
di un bagaglio di nozioni
aride e astratte,
che può essere conseguito
attraverso uno studio
completamente privo
di sistematica organicità;
in tal caso risulterebbe
l'apprendimento di ciascuno
quanto mai improduttivo,
oltre che vuoto di premesse
per ulteriori approfondimenti.

Al nozionismo così inteso
deve l'educatore preferire
la formazione integrale
di ogni suo alunno,
tenendo presente ogni volta
che lo scopo principale
della sua missione educativa
è quello di ricavare da lui
il futuro cittadino,
per cui dovrà tendere
a formarne una coscienza
libera e autonoma.

Un simile miracolo però
può essere conseguito,
a patto che si badi,
sempre e in ogni caso,
alla sua crescita spirituale,
tenendo acceso nel discente
il desiderio di apprendere
esclusivamente in modo
sistematico ed organico.