di Luigi Orabona

 

 

L'EMULAZIONE

Ogni volta che abbiamo
la possibilità di farlo,
non esitiamo a sostituire
l'invidia con l'emulazione,
potendo essa di sicuro
tornarci molto utile
perché sempre riesce
a dare alla nostra vita
un senso e un valore
meritevoli di lode.

Un conto è restarcene
a invidiare gli altri,
solo perché hanno
fortune e tanti pregi,
nutrendo magari
nei loro confronti
sia astio profondo
che intenzioni malvagie;
un altro conto è invece
avvertire dentro di noi
il desiderio di superare
oppure di uguagliare
quanto di positivo
hanno i nostri avversari,
adoperandoci instancabili
con tutte le nostre forze
per riuscire alla meglio
nella nostra ambizione.

Noi, nel primo caso,
ci mostriamo senz'altro
delle persone inattive
e capaci solamente
di pensare in che modo
procurare loro del male;
invece, nel secondo caso,
come si può intuire,
diventiamo dei soggetti
attivi e operosi,
oltre che nobilitare
la nostra condotta,
finendo per assicurarci
nella nostra società
un posto da ritenersi
di tutto rispetto.

Ma perché ciò in noi
si avveri in pieno,
la nostra concorrenza
e anche il nostro impegno
possono solo risultare
sempre leali e totali;
così pure un insuccesso
non deve mai trascinarci
nel baratro della rinuncia
oppure della depressione,
meno ancora nell'immotivato
disprezzo di noi stessi.

Quindi, in ogni circostanza,
rendendolo sempre possibile,
occorre che affrontiamo
qualunque nostra lotta
e qualsiasi nostra gara
sia con spirito agonistico
che con l'animo dello sportivo,
rispettando tanto la bravura
quanto l'impegno zelante
dei nostri degni avversari.