di Luigi Orabona

 

 

CIVILTÀ FOLLE

Quando di civiltà sento parlare,
tale termine subito mi fa pensare
a qualcosa di nobile e di positivo,
degno dell'intelligenza umana,
per cui non posso che ritenerla
una combinazione di valori
che promuovono e arricchiscono
il perfettivo processo dell'uomo.

Ma, ahimè, mi tocca constatare
che non sempre corrisponde al vero
ciò che essa ci lascia immaginare
e si dimostra a volte nella realtà
diametralmente opposta;
molti dei suoi principi basilari
non hanno alcuna aderenza
con la morale e con la religione,
invece entrambe devono essere
i suoi principali ingredienti.

Sia l'una che l'altra, a parer mio,
ci fanno comprendere senza equivoci
che la vita umana è molto preziosa
e cercare di sopprimerla è solo inciviltà,
che il nostro pianeta è la nostra dimora
e cercare d'inquinarlo è solo inciviltà,
che vivere in pace è un'esigenza umana
e cercare di fare guerre è solo inciviltà,
che il credo individuale va rispettato
e cercare di calpestarlo è solo inciviltà.

Perciò non si confonda la civiltà
con quanto è pura barbarie alla radice,
che ciecamente ci spinge a preferire
la civile democrazia all'anarchia,
il dialogo franco all'atto terroristico,
il confronto pacifico al ricorso alle armi,
l'uso della ragione al gesto sconsiderato.

In questo modo possiamo essere certi
che l'uomo in tutti i millenni avvenire
non conoscerà mai alcuna sconfitta;
ma onorerà di continuo la sua specie
e non comprometterà incautamente
la sua sopravvivenza sulla Terra.