di Luigi Orabona

 

 

A VOLTE LA DISPERAZIONE...

A volte la disperazione
fa male più del dolore,
quando la percepiamo così forte
da farsi sentire in noi
come una pugnalata invisibile,
capace di lacerarci l'animo
e di demolire il nostro spirito;
incutendoci un senso d'angoscia,
ci dissuade anche dal gioire
e ci dà in pasto al pianto,
il quale è sempre stato lo sfogo
di chi, per evitare di crepare,
affida la propria salvezza
a profuse lacrime di conforto.

A volte la disperazione
frantuma tutti i nostri sogni,
li fa sadicamente annegare
nell'odioso mare della delusione,
dove finiscono per diventare
galleggianti relitti forzati
del nostro naufragio interiore;
allora il nostro futuro
si presenta assai compromesso,
siccome le ansie e i timori
vengono privati di quello sbocco
attraverso il quale riuscivano,
se non proprio a svanire,
ad attutire almeno il loro effetto.

A volte la disperazione
non usa mezzi termini
per rinfacciarci freddamente
che non ha più alcun senso
la nostra inutile vita,
non potendo essa fregiarsi
di nessuna considerazione;
è ancora peggio, se siamo disperati
nella precaria età avanzata,
quando altri problemi fisici
spesso ci minano l'esistenza,
per cui viene la disperazione
a trasformarci l'esistenza
in un insopportabile inferno.