di Luigi Orabona

 

 

AL TEMPO

Gli esseri e le cose, o tempo,
che nell'infinito universo
avevano trovato posto,
furono da te assoggettati
fin dal loro primo esistere,
costringendo gli uni e le altre
a sottoporsi al governo
assoluto e incontrastato
delle tue rigide leggi.

Essendo unico fornito di eternità
per volere dell'Onnipotente,
imprimesti ad esseri e cose,
in quanto contingenti e caduchi,
quel marchio che avrebbe dovuto
farli risultare impotenti a sfidarti
e a non farsi segnare
dalla tua azione trasformatrice.

Nessuno e niente, dunque,
può oggi vantarsi di essere
identico come alla sua nascita,
privo delle impronte graffianti
della tua opera costante,
la quale è rivolta a minare
sia l'integrità di esseri e cose
che l'armonia dell'intero creato.

Dove poi intatti sembrano regnare
la perfezione e l'ordine,
anche lì si scorgono i tuoi segni
destabilizzanti e modificatori,
quasi a testimoniare beffardi
che mai nessun essere
appartenente allo spazio cosmico
potrà fieramente gloriarsi
di essere da te inattaccabile,
illudendosi di poter sfuggire
al tuo imperante dominio!