di Luigi Orabona

 

 

IL FUTURO

Scrutare il futuro per delle ore,
masticarne annoiato l'incertezza,
sapere che di esso per sempre
mi resteranno chiuse le porte
sono cose che non mi rallegrano
e mi procurano magre consolazioni.

Sognarlo secondo le mie esigenze,
intanto che mi diletto appagato
delle sue infinite sfaccettature,
tutte figlie della fantastica magia,
può aiutarmi a guardare in avanti
con una visione più ottimistica.

Ma venirne subissato di malinconia,
mentre la monotonia mi assilla
più di una squallida giornata
interamente votata alla pioggia,
mi fa soltanto venire la voglia
di poltrire tra vuote nullità.