di Luigi Orabona

 

 

AL CREPUSCOLO

Si sa che il crepuscolo
è quella parte del giorno
che, più delle altre,
ti fa stare col fiato sospeso,
come se tu dovessi davvero
dare l'ultimo respiro.

In tale momento confuso,
che è il passaggio finale
dalla luce alle tenebre,
si vede l'ultimo chiarore
rarefarsi in un buio
che, a ogni istante che passa,
va lentamente diventando
più spesso e più impenetrabile.

Uno sconfortante smarrimento
vengo io a provare,
quando la fase crepuscolare
del giorno in declino
viene a dominare sulla natura
e si mette a circondarla
con il suo cupo abbraccio
di profonda mestizia.

Non sorride il mio animo,
come è solito fare
quando si presenta il tramonto
a far beare il paesaggio
coi suoi colori elettrizzanti;
in quegli attimi interminabili,
si lascia invece prendere
da una sensazione terribile,
ossia quella che sopravviene
in ogni essere umano,
allorché ha il presentimento
di essere oramai in bilico
tra la vita e la morte.

Il mio spirito alla fine
finisce per perdere
il suo abituale ardimento
e viene del tutto abbandonato
da ogni desiderio di lotta;
anzi, si vede assalito
dalla sola voglia di percepire
la sua frastornata esistenza,
mentre il suo tempo trascorre
in un clima quasi sereno.